jueves, 16 de enero de 2014

Qué hicieron los que no fueron al frente 1914-1918 (Luis Sansoni, Ensayo de mi memoria)

De Ensayo de mi memoria, de Luis Sansoni (Poia, 1904 - Mendoza, 2000)




A los 6 años concurrí a la escuela primaria, hasta 4 grado porque a causa de la guerra mundial estallada en agosto de 1914, en 1915 suspendieron la escuela debido a que estaba muy cerca el frente de batalla con Italia. La suspensión de la guerra duró todo el tiempo que duró la guerra, o sea hasta 1919. (p.2)
 
Así llegué a 1915, en la primavera, a mi padre y mi hermano mayor los reclutaron para la guerra, los únicos que quedamos para trabajar la campaña fuimos yo y mi hermano Samuele. Nos ocupábamos de cortar el pasto, sembrar, o sea todos trabajos de la chacra. Siempre junto a mi pobre madre que cuidaba la casa y en las horas libres trabajaba el campo. Debido a que todo hombre útil había sido llamado a la guerra, muchísimas familias no tenían gente para trabajar, y no faltaban mujeres que pedían ayuda a mi mamá para que yo y mi hermano fuéramos a trabajar en menesteres más urgentes, así a pesar de nuestro propio trabajo, debimos ayudar a muchos vecinos; ¡qué juventud pasamos!, trabajar todos los días, aún los estivos; pero nunca nos quejamos, siempre contentos.

                Al cumplir los 13  años (1917) los alemanes me militarizaron para trabajar en el camino, sacar nieve en invierno, y en verano poner ripio en el camino. En ese año trabajé junto a prisioneros rusos y mujeres refugiadas de los pueblos en la línea del frente de combate. (p. 3)
                Terminada la guerra, vuelto mi papá y hermano a la casa, ya no hacía falta en casa para trabajar la tierra tanto yo como mi hermano mayor Samuele, y debido a la gran demanda de mano de obra en la zona devastada por cuatro años de guerra, en primavera de 1919 fuimos a trabajar en la reconstrucción de los pueblos destruidos.



 Come la fotografia lo dimostra, Sansoni scrisse queste sue memorie in spagnolo. Io le ho trascritte allo spagnolo e adesso traduco (non dimenticate che io -pur avendo studiato assai questa bella lingua- sono sempre un'ispanofona che scrive in italiano):



Ai 6 anni cominciai a frequentare la scuola elementare, fino alla quarta classe perché per causa della guerra scoppiata in agosto di 1914, agli inizi di 1915 le lezioni furono sospese, essendo molto vicino il fronte di battaglia con l'Italia. La sospensione si prolungó per tutti gli anni che duró la guerra, cioé fino a 1919.(p.2)
  Cosí, la primavera di 1915 mio padre e mio fratello maggiori furono reclutati per la guerra, e per lavorare in campagna siamo rimasti mio fratello Samuele ed io. Ci occupavamo di tagliare l'erba, seminare,cioé tutti i lavori della terra, sempre insieme alla nostra povera madre che faceva i lavori della casa e nelle ore libere lavorava in campagna pure lei. Siccome tutti gli uomini utili erano stati chiamati alla guerra, tante famiglie non avevano gente per i lavori e molte donne chiedevano a mia madre che mio fratello e io andassimo a lavorare da loro al meno nei mestieri piú urgenti, cosí che oltre al nostro lavoro abbiamo dovuto aiutare i vicini. Che giovinezza abbiamo vissuto, lavorare tutti i giorni, perfino quegli estivi, ma non ci lamentavamo mai, sempre contenti.

                Quando ho compiuto i 13 anni (sett. 1917) i tedeschi mi militarizzarono per i lavori stradali, tirar fuori la neve d'inverno e d'estate ... Quell'anno lavorai insieme a prigionieri russi e donne profughe provenienti dai paesi della linea del fronte di combattimento. (p. 3)
                Finita la guerra, tornati mio padre e fratello a casa, non era necessario che mio fratello e io lavorassimo cosí tanto a casa, quindi, per causa della grande domanda di mano d'opera nella devastata dai quattro anni di guerra, nella primavera del 1919 siamo andati a lavorare nella riscostruzione dei paesi distrutti.

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