He aquí, a Giuseppe Sansoni, (Poia 18-12-1905 - Punta Alta 9-5-1970).
De él, hasta hace unos días, solo sabíamos que trabajó en un horno de ladrillos, y como peón de construcción en El Perdido (primeros meses de 1925), a las órdenes de su primo hermano Luigi Sansoni; que invertía sus ahorros en la "Banca dei divertimenti" (abril de 1926), que estuvo en Dorrego, Calvo y en El Perddo de nuevo buscando trabajo; que en una oportunidad envió a su primo Camillo Ferrari un paquete de mortadela de regalo (junio de 1927). Su sobrino homónimo, desde Italia, nos envió una foto en la que posa junto a su hermano Massimo, quien estuvo en Bahía Blanca durante unos pocos años.
El jueves 23 de febrero estuve en Punta Alta, en la casa de su hijo, Raúl Sansoni (Lalo, nacido en 1940), su nuera, Verónica Teiszerski, y su nieto, Roberto Sansoni:
Ahí aprovechamos entonces para repasar la red de parientes Sansoni/Ferrari que llegaron a esta zona entre 1925 y 1949 (Luigi Sansoni y sus hermanos Barberina, Erina y Leopoldo Sansoni; y Camillo Ferrari, sus hermanos Cornelio y Agustín).
Y luego, como un movimiento en espiral, Raúl fue contandonos anécdotas y diferentes aspectos de la vida de su padre:
"Las herencias de los pobres a los cien años mueren todas", dice Raul que decía su padre;
que Giuseppe hizo con su hermano Massimo, en Bahía Blanca, en calle Pedro Pico al 500, y que por diferencias económicas en ese motivo se pelearon;
que con su primo Luigi Sansoni vinieron a la Base Naval a trabajar en la construcción del casino de suboficiales como socios, pero que al terminar la obra, el socio cobró, y porta, via, Giuseppe se quedó en Punta Alta, trabajó en la base.
Que en los años 50 (al igual que sus primos Ferrari en Bahía Blanca) tuvo un negocio de vino, llamado El Porvenir en Brown 381: de hecho durante algún tiempo su primo Cornelio le enviaba camiones con bordalesas cerradas, tal como recibía desde Mendoza. Luego Giuseppe comenzó a comprar vino directamente en bodegas de Río Negro, pero después de unos años empezó a andar mal porque mandaban vino malo, rebajado con agua, en mal estado y mientras estaba todavía Perón tuvo que cerrar. Aunque en esos años además construyó 8 casas para alquilar.
En algun momento, además, Giuseppe estuvo en el campo en la zona de Mayor Buratovich (siguiendo a su primo Camilo), pero al cabo de pocos años volvió a Punta Alta.
En 1958 Giuseppe fue a Italia para resolver asuntos referidos a la herencia familiar y regresó a casa después de un año.
En un cierto momento, me muestran esta foto en la que se ven, en el centro, sentados a Raúl y su novia, Verónica; y detrás de ellos, Giuseppe y su esposa, Rosario María González; y me señalan además al joven de lentes que está junto a Giuseppe: Es Rubén Pasquali, me dice Raúl, el hijo de Erina Sansoni. (quién era Erina? dónde vivió? ¿quiénes son sus hijos? ¿dónde están?).
En 1958 Giuseppe fue a Italia para resolver asuntos referidos a la herencia familiar y regresó a casa después de un año.
En un cierto momento, me muestran esta foto en la que se ven, en el centro, sentados a Raúl y su novia, Verónica; y detrás de ellos, Giuseppe y su esposa, Rosario María González; y me señalan además al joven de lentes que está junto a Giuseppe: Es Rubén Pasquali, me dice Raúl, el hijo de Erina Sansoni. (quién era Erina? dónde vivió? ¿quiénes son sus hijos? ¿dónde están?).
Jorge Sansoni es el otro hijo de Giuseppe (¿está también él en esta foto?)
Y una anécdota más me cuenta: "En el 45 papá volvió de Buratovich, fundido, pero igual mandó mercadería a sus parientes en Italia, a través de la Cruz Roja, latas de café La Morenita, mandó, me acuerdo de eso".
Esta es la esquina de la casa de Roberto Sansoni, nieto de Giuseppe. Así siguen trabajando y yendo para adelante como hicieron en su momento sus abuelos trentinos en Punta Alta.
Gracias Sebastián Sansoni, bisnieto de Giuseppe y Rosario, por la información que nos permitió hacer varias pequeñas correcciones. (16-4-2023)
Eccolo qui, Giuseppe Sansoni, (Poia 18-12-1905 - Punta Alta 9-5-1970).
Di lui, fino a pochi giorni fa, solo sapevamo che aveva lavorato in un forno di mattoni, e come muratore nel paese El Perdido (primi mesi di 1925), sotto le ordini di suo primo cugino Luigi Sansoni; che investiva i suoi risparmi nella "Banca dei divertimenti" (aprile 1926), giró tra Dorrego, Calvo ed El Perdido ancora lavorando; che una volta invió a suo primo cugino Camillo Ferrari un pacco di mortadella come regalo (giugno 1927). Un suo nipote omónimo, dall'Italia Italia, mi fece avere una foto nella quale c'é Giuseppe assieme a suo fratellos Massimo, che soggiornó a Bahía Blanca per alcuni pochi anni.
Giovedí scorso, 23 febbraio sono stata a Punta Alta (a 20 km di Bahia Blanca), nella casa di suo figlio Raúl Sansoni (nato nel 1940), sua nuora, Verónica Teiszerski, e suo gentile nipote, Roberto Sansoni.
L'occasione fu buona dunque per ripassare la rete di parenti Sansoni/Ferrari giunti in questa zona tra il 1925 e 1949. (Luigi Sansoni e suoi fratelli Barberina, Erina y Leopoldo Sansoni; e Camillo Ferrari -cugino per via materna-, e i suoi fratelli Cornelio e Agustín).
Poi, come un movimento spiralato, Raúl inizió a raccontare aneddoti e diversi aspetti della vita di suo padre:
"Le ereditá dei poveri, dopo cent'anni, scompaiono completamente", racconta Raul che diceva suo padre; che Giuseppe, con suo fratello Massimo costruirono insieme una casa in via Pedro Pico al 500, e che per disaccordi economici hanno litigato; che con suo cugino Luigi Sansoni sono venuti a Punta Alta, alla Base Naval per lavorare in una costruzione, tutti e due soci, ma che, finito il lavoro, il socio riscosse i soldi e se ne andó via; che Giuseppe rimase a Punta Alta a lavorare. Che negli anni 50 (come i suoi cugini Ferrari a Bahia Blanca) gestiva un negozio di distribuzione e frazionamento di vino, El Porvenir in via Brown 381: Cornelio gli inviava dei camion con le botti; ma dopo alcuni anni, le cose non andarono tanto bene, il vino veniva male, con acqua, e cosí dovette chiudere. Pure in quegli anni riuscí a costruire otto piccole case per affittare. In un certo momento, Giuseppe raggiunse i suoi cugini Ferrari in campagna, nella zona di Mayor Buratovich ma poco tempo dopo ritornó a Punta Alta.
Nel 1958 Giuseppe partí per l'Italia per sbrigare affari relativi all'ereditá familiare, e ci rimase per un anno.
A un certo punto della chiacchera mi fanno vedere questa foto delle nozze di Raul e Veronica (la coppia di giovani di fronte alla torta); dietro di loro Giuseppe con sua moglie, Rosario Maria Gonzalez. E poi segnalano anche un ragazzo con gli occhiali: Lui é Rubén Pasquali -mi dice Raúl- il figlio di Erina Sansoni.
Chi era Erina? quando e con chi é venuta in Argentina? ¿dov'é vissuta? ¿dove sono i suoi figli?
Jorge Sansoni é l'altro figlio di Giusppe: c'é anche lui in questa foto?
E Raul mi racconta ancora una cosa: "Nel 47, credo, papa era in una pessima situazione economica, ma comunque, invió delle merci ai suoi parenti in Italia, tramite la Croce Rossa, confezioni di caffé La morenita, mi ricordo".
Y una anécdota más me cuenta: "En el 45 papá volvió de Buratovich, fundido, pero igual mandó mercadería a sus parientes en Italia, a través de la Cruz Roja, latas de café La Morenita, mandó, me acuerdo de eso".
Esta es la esquina de la casa de Roberto Sansoni, nieto de Giuseppe. Así siguen trabajando y yendo para adelante como hicieron en su momento sus abuelos trentinos en Punta Alta.
Gracias Sebastián Sansoni, bisnieto de Giuseppe y Rosario, por la información que nos permitió hacer varias pequeñas correcciones. (16-4-2023)
Eccolo qui, Giuseppe Sansoni, (Poia 18-12-1905 - Punta Alta 9-5-1970).
Di lui, fino a pochi giorni fa, solo sapevamo che aveva lavorato in un forno di mattoni, e come muratore nel paese El Perdido (primi mesi di 1925), sotto le ordini di suo primo cugino Luigi Sansoni; che investiva i suoi risparmi nella "Banca dei divertimenti" (aprile 1926), giró tra Dorrego, Calvo ed El Perdido ancora lavorando; che una volta invió a suo primo cugino Camillo Ferrari un pacco di mortadella come regalo (giugno 1927). Un suo nipote omónimo, dall'Italia Italia, mi fece avere una foto nella quale c'é Giuseppe assieme a suo fratellos Massimo, che soggiornó a Bahía Blanca per alcuni pochi anni.
Giovedí scorso, 23 febbraio sono stata a Punta Alta (a 20 km di Bahia Blanca), nella casa di suo figlio Raúl Sansoni (nato nel 1940), sua nuora, Verónica Teiszerski, e suo gentile nipote, Roberto Sansoni.
L'occasione fu buona dunque per ripassare la rete di parenti Sansoni/Ferrari giunti in questa zona tra il 1925 e 1949. (Luigi Sansoni e suoi fratelli Barberina, Erina y Leopoldo Sansoni; e Camillo Ferrari -cugino per via materna-, e i suoi fratelli Cornelio e Agustín).
Poi, come un movimento spiralato, Raúl inizió a raccontare aneddoti e diversi aspetti della vita di suo padre:
"Le ereditá dei poveri, dopo cent'anni, scompaiono completamente", racconta Raul che diceva suo padre; che Giuseppe, con suo fratello Massimo costruirono insieme una casa in via Pedro Pico al 500, e che per disaccordi economici hanno litigato; che con suo cugino Luigi Sansoni sono venuti a Punta Alta, alla Base Naval per lavorare in una costruzione, tutti e due soci, ma che, finito il lavoro, il socio riscosse i soldi e se ne andó via; che Giuseppe rimase a Punta Alta a lavorare. Che negli anni 50 (come i suoi cugini Ferrari a Bahia Blanca) gestiva un negozio di distribuzione e frazionamento di vino, El Porvenir in via Brown 381: Cornelio gli inviava dei camion con le botti; ma dopo alcuni anni, le cose non andarono tanto bene, il vino veniva male, con acqua, e cosí dovette chiudere. Pure in quegli anni riuscí a costruire otto piccole case per affittare. In un certo momento, Giuseppe raggiunse i suoi cugini Ferrari in campagna, nella zona di Mayor Buratovich ma poco tempo dopo ritornó a Punta Alta.
Nel 1958 Giuseppe partí per l'Italia per sbrigare affari relativi all'ereditá familiare, e ci rimase per un anno.
A un certo punto della chiacchera mi fanno vedere questa foto delle nozze di Raul e Veronica (la coppia di giovani di fronte alla torta); dietro di loro Giuseppe con sua moglie, Rosario Maria Gonzalez. E poi segnalano anche un ragazzo con gli occhiali: Lui é Rubén Pasquali -mi dice Raúl- il figlio di Erina Sansoni.
Chi era Erina? quando e con chi é venuta in Argentina? ¿dov'é vissuta? ¿dove sono i suoi figli?
Jorge Sansoni é l'altro figlio di Giusppe: c'é anche lui in questa foto?
E Raul mi racconta ancora una cosa: "Nel 47, credo, papa era in una pessima situazione economica, ma comunque, invió delle merci ai suoi parenti in Italia, tramite la Croce Rossa, confezioni di caffé La morenita, mi ricordo".
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